La riqualificazione della Cripta di Sant’Agnese in Agone, oggetto di un restauro parziale, rientra tra le iniziative dell'Agenda Cultura di Webuild. Il progetto di illuminazione artistica e architettonica, donato dal Gruppo, è stato realizzato con lo scopo di caratterizzare in maniera fluida gli ambienti e garantire un'atmosfera intima all'interno della cripta grazie ad un’illuminazione che preservasse gli affreschi. 

La tutela delle opere

L’iniziativa ha permesso di restituire alla Cripta la sua atmosfera intima e suggestiva, rispettosa della storia del martirio della Santa grazie ad un complesso gioco di luci e ombre che garantiscono la sobrietà imposta dallo spazio e dalla storia drammatica che racchiude. 

Puntando a valorizzare le caratteristiche spaziali, architettoniche ed artistiche della Cripta di Sant’Agnese in Agone, l’illuminazione prevede la tutela delle opere presenti attraverso l'impiego di LED, sorgenti prive di emissioni UV ed a bassa emissione di calore, nel rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza per gli utenti e di conservazione delle superfici affrescate. 

La presenza di superfici pittoriche su tutte le superfici ha reso particolarmente complesso l’inserimento di elementi tecnologici e il contenimento dell’impatto visivo in uno spazio caratterizzato da altezze contenute.

Per mitigare l’impatto è stato quindi realizzato un sistema di apparecchi di illuminazione e di distribuzione elettrica disegnato e realizzato artigianalmente per adattarsi al luogo: tutti gli elementi tecnologici sono stati verniciati in sito da restauratrici con l’obiettivo di garantire un elevato livello di mimetizzazione.

Il sistema di illuminazione funzionale garantisce inoltre la fruizione degli spazi al fine di assicurare lo svolgimento delle funzioni previste. 

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La Santa e la Cripta

Secondo la tradizione latina, Agnese era una ragazza nobile appartenente alla gens Claudia che subì il martirio all’età di 12 anni per aver rifiutato le attenzioni del figlio del prefetto di Roma, durante la persecuzione dei Cristiani sotto Diocleziano. 

Sant’Agnese morì per un colpo di spada alla gola e per questo viene rappresentata iconograficamente con un agnello, un animale che abitualmente subiva la stessa sorte.

Oggi la Cripta, nota come “grotta” di Sant’Agnese, è l’unica parte superstite della chiesa originale ed è comunemente ritenuta il luogo del martirio.